CONTROLLO EMISSIONI INCENERITORI E CEMENTIFICIO DI COLLEFERRO
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L'inchiesta-scandalo del 2009


I fatti del 2009
Sono tredici le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip Alessandra Ilari della procura della Repubblica di Velletri (Roma) per associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, falso, truffa, accesso abusivo a sistemi informatici e favoreggiamento personale.

E' una mattina del 9 Marzo e la notizia risuona come una deflagrazione in tutta la città.

In tutto, sono 25 le persone indagate nell’inchiesta, estesa nel centro Sud (le ordinanze sono state eseguite nelle province di Roma, Latina, Frosinone, Napoli, Avellino, Bari, Foggia, Grosseto e Livorno).
Sono coinvolti amministratori di società che si occupano di smaltimento e riciclaggio rifiuti e di cdr (combustibile da rifiuti) in Lazio, Campania e Puglia. Sotto l’osservazione degli inquirenti soprattutto l’inceneritore di Colleferro, in provincia di Roma, dove convergono rifiuti dalle tre regioni.

In manette sono finiti il direttore tecnico e responsabile della gestione dei rifiuti degli impianti di termovalorizzazione, il procuratore e responsabile della raccolta dei multimateriali dell’impianto di una società di gestione di rifiuti di Roma, insieme ai soci e amministratori di società di intermediazione di rifiuti e di sviluppo di software e chimici di laboratori di analisi.

Le indagini del Noe (Nucleo operativo ecologico) di Roma hanno riguardato la verifica della qualità e consistenza del cdr immesso quotidianamente nei cicli gestionali degli impianti di termovalorizzazione. Secondo i carabinieri diretti dal capitano Pietro Pescarini, le persone fermate “conseguivano ingiusti profitti, rappresentati dai maggiori ricavi e dalle minori spese di gestione dei rifiuti che venivano prodotti e commercializzati come cdr pur non avendone le caratteristiche”, infatti si sarebbe trattato in gran parte di rifiuti speciali anche pericolosi e quindi non utilizzabili nei forni dei termovalorizzatori per il recupero energetico.

Il processo inizia in questi giorni e RETUVASA, rete per la tutela della valle del sacco, ha tutta l'intenzione di costituirsi parte civile!

Vi terremo aggiornati...